Antiche tracce di vita:
LA
FESTA SUL PIZ
'era
una volta La festa sul PIZ...
Questa montagna
molto amata dalla gente di Roncoi, da chi praticamente in questi posto vi
era salito per lavoro, magari con una "mussa" sulle spalle.
Anno 1957,
scalata al PIZ per la prima festa della montagna , ove vengono eretti una
grande croce e un altare.
La montagna che da qualche tempo non
veniva più falciata e ripulita e veniva di conseguenza abbandonata
gradualmente a se stessa lanciò un richiamo agli uomini di questo paese ,
richiamo che fu colto da un gruppo di frazionisti di
Roncoi i quali, con a
capo Giulio Tonet, Giulio Argenta(sardina),
Germano Cassol, e la collaborazione di
tanti altri tra cui
Guido Cassol, Aldo
Cadorin, Angelo
Mares, e altri, decisero di installare una croce alta 5 metri sul
Pìz.
La sera del Venerdì Santo i fedeli,
accorsi ritualmente con le processioni frazionali nella chiesa del
capoluogo, ebbero la sorpresa di vedere per la prima volta illuminata la
nuova croce sul Pìz. Era il 1957: aveva fatto tutto da solo
Aldo Sceven
(Cassol) di Roncoi.
La Domenica seguente una numerosa comitiva, più di 200 persone, si recò
sul Pìz, assistette alla
messa ai piedi della croce, consumò una colazione al sacco e, dopo canti
religiosi e di montagna, si
portò alle Ere, nuovi canti e gruppi fotografici. Il tutto si concluse con
una tappa finale all’osteria da
Vilmo.
L’anno seguente, il 1958, nell’organizzazione della festa, al gruppo di
frazionisti di Roncoi si
affiancarono le
ACLI di S. Gregorio: al momento religioso ai piedi della
croce sul Pìz, seguiva un
momento ricreativo presso casera Ere, dove Bepi Cassol, Giulio Argenta,
Centeleghe Elisa, moglie de Nani, avevano preparato polenta e luganega.
Buffet a cura di Vilmo Tonet: cameriere impareggiabile, oltreché
organizzatore di tutto, Giulio Gazzi. Pomeriggio giochi: tiro alla fune
(vince S. Gregorio contro Muiach) gara di velocità in salita Paganin
Renato; gara pastasciutta Cadorin Antonio (l’anno successivo Gildo Gazzi);
corsa nei sacchi vinta da Teofilo Bortoluzzi (l’anno dopo Settimo
Giazzon); gara in salita per ragazze Rita Roni (sempre lei anche l’anno
successivo); gioco delle
pignatte.
Ottima l’organizzazione di Germano Cassol, Giuseppe Cassol,
Giulio Argenta, Aldo
Cassol, con la medesima formula la festa si ripeté nel 1959 e nel 1960: ai
giochi popolari si affiancò anche un tiro a segno, organizzato da Attilio
De Bastiani (vincitore Fedele Salvadori). Questa l’ultima festa con
qualche difficoltà logistica per portare lassù le vettovaglie per circa
300 persone.
Il fascino della ruralità e la
convinzione che la montagna affratellasse ed elevasse spiritualmente
furono alla base dell’idea di una festa sul Pìz e sulle Ere: ne è una
conferma proprio il canto che il parroco don Evaristo Viel compose in
questa circostanza "Sui nostri monti".
Per vedere le foto clicca qui:
© Cassol
Luciano tutti i diritti sono riservati