GRANDE DIXENCE
ammindano
nella storia...
La grande “DIXENCE”
L’opuscolo dal quale abbiamo tratto le informazioni contenute in questo
artico, ad un certo punto recita così: “dall’uscita del lago, le prese
d’acqua, le condotte, i pozzi, le gallerie d’accesso, i riduttori di
pressione, la condotta forzata
Finnaj, la derivazione per
Chandoline,
la vecchia galleria fuori servizio, le tavole di comando, gli apparecchi e
le installazioni idrauliche, rappresentano per il visitatore profano
qualcosa di prodigioso”.
La diga della “Grande Dixence”,
è situata nella Svizzera
sud-orientale. Le sue
officine producono 1600 milioni di Kwh all’anno pari al 10% della
produzione totale di energia elettrica della Svizzera nel 1963. E’ situata
ad un’altezza di 2365 mt. L’altezza massima della diga dalla fondazione è
di mt. 284. La larghezza massima alla base di mt. 198. La lunghezza nella
parte superiore chiamata coronamento è di mt. 700 per un volume totale di
calcestruzzo di circa 6 milioni di metri cubi. Uno studio fatto dal
servizio delle acque nel 1945 è servito per le basi di quest’impresa.
L’ente per l’energia della Svizzera occidentale
(E.O.S.)
proprietario della vecchia diga Dixence, elabora la messa a punto
attraverso gli studi preliminari.
I lavori sono cominciati nel 1950. La realizzazione della prima fase della
nuova diga si è avuta nel 1957. La capienza del bacino a questo punto è di
100 milioni di mt. Cubi. La capacità di acqua a fine lavori dovrà
raggiungere poi i 400 milioni di metri cubi. Per costruire questa grande
opera, sono stati installati 22 cantieri che occupavano ciascuno dai 100
ai 150 uomini. Circa 1500
operai lavoravano ogni
estate (circa 6 mesi e mezzo)lassù ad un’altitudine che andava dai 2400 ai
2900 mt, dove si preparava la sabbia e la ghiaia per il confezionamento
del calcestruzzo, dove si scavavano gallerie, pozzi etc. Per gli altri
mesi invernali é stato costruito un grande caseggiato, completamente
prefabbricato in acciaio alluminio e materiale isolante. Questo permetteva
di alloggiare 450 uomini, era costruito da una sala per spettacoli,
ristorante, servizi sociali, negozi ed uffici. Accanto a quello che è
stato definito un prodigio per tutto quello che si vede, vi è inoltre da
comprendere la perforazione di oltre un centinaio di Km di gallerie di
pozzi, rimonte, del diametro circa di 4,5 mt. Che servono pe la confluenza
delle acque al bacino.
Questi sommariamente alcuni dati tecnici, per un’impresa che è durata
oltre 11 anni di lavoro, con la speranza in chi scrive di aver almeno reso
un’idea di questa gigantesca opera. L’opuscolo che abbiamo consultato
(risale al 1963), continua ancora con altri affascinanti dati di natura
tecnica, terminando con un aspetto finalmente umano che recita così: “… al
ritmo dell’aumento dei nostri bisogni si può prevedere che la possibilità
di utilizzazione di energia tradizionale saranno esaurite entro il 1975 e
il 1980. Sarà la fine di un’epoca gloriosa: l’era delle dighe". Meno
visitatori interessati andranno a visitare questi colossi di cemento che
faranno a poco a poco parte integrante del paesaggio. Solo coloro che
costruirono dighe, penetrando le gallerie, lentamente, inesorabilmente si
ricorderanno.
Raccontando
allora queste vicende davanti ai loro nipoti, potranno asserire con leale
fierezza: “anch’io ho lavorato lassù..”.
Sandro Cassol
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