Antiche tracce di vita:
FERROVIA
Calalzo-Cortina-Dobbiaco
C 'era
una volta la ferrovia CALALZO-CORTINA-DOBBIACO ....
Per 43 anni, il trenino
bianco-azzurro della Ferrovia delle Dolomiti, ha costituito il principale
mezzo di collegamento tra il Cadore, Cortina e la Val Pusteria, nato nei
tormentati anni della Grande Guerra, quando gli opposti eserciti, per le
proprie necessità di rifornimento, diedero vita a rudimentali ferrovie da
campo. Prima a vapore a poi a trazione elettrica, contribuì allo sviluppo
sociale e turistico delle zone.
Un treno perfettamente inserito nel paesaggio alpino: era bello vederlo
passare d'estate attraverso verdi prati per poi infilarsi nei boschi,
mentre d'inverno, arrancando con fatica e semisepolto dalla neve lo
spettacolo era sublime.
Nata in 2 tronconi separati, la ferrovia da campo, durante l'inverno 1918
-- 1919, si trovava in completo stato di abbandono, e per evitare che le
opere ed i materiali si deteriorassero, il Genio Militare della IV armata
decise di intervenire completando l'intero tracciato, costruendo ponti,
gallerie e stazioni.
La linea Calalzo-Cortina-Dobbiaco a scartamento di m 0,95, lunga Km. 65
veniva così attivata e gestita dall'autorità militare il 15 Giugno 1921
con trazione a vapore. Dal I Gennaio 1923 la gestione passo al Regio
Circolo Ferroviario di Bolzano, fino al Giugno del 1924, quando passò alla
neonata società per la Ferrovia delle Dolomiti (SFD). L'azienda entrò così
in piena attività e si preparò ad ulteriori perfezionamenti, tanto che con
l'aumento del traffico, decise per l'elettrificazione della linea. I
lavori iniziarono nell'Aprile del 1928 e il I Luglio del 1929 iniziava il
regolare servizio a trazione elettrica.
Le elettromotrici e le vetture nuove, moderne, pulite e ben illuminate
davano ai turisti una sensazione di piacevole confort, rispetto ai
precedenti viaggi con trazione a vapore.
Negli anni '30 era classificata la migliore ferrovia italiana a
scartamento ridotto.
Purtroppo nel Maggio 1964, quasi all'improvviso ne veniva decretata la
soppressione, per motivi politico-economici, ignorando l'importanza
culturale e turistica di tale opera, che avrebbe potuto servire da
richiamo per la valorizzazione dell'ambiente dell'alta Valbelluna. Non si è mai
capito il perché abbiano soppresso il trenino, funzionale, puntuale,
utile, un'attrattiva turistica che si inseriva egregiamente nel paesaggio
(sia d'inverno che nelle altre stagioni). Oltretutto, la sua soppressione
appesantì ulteriormente il traffico su strada...
Nelle foto che seguono, viene
immaginato un viaggio virtuale come ai bei tempi, salendo sul trenino
Calalzo-Cortina-Dobbiaco, seguendo la mappa e passando per le 30 stazioni che
separavano le 3 località ammirando le bellezze dell'alta valle alpina!
Per vedere le foto clicca qui:
>
© Cassol
Luciano tutti i diritti sono riservati