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Antiche tracce di vita:

 DON EVARISTO VIEL

Don Evaristo Viel arciprete nel comune di San Gregorio nelle Alpi dal 1941 al 1976.

Numerose testimonianze di quel periodo sono state riportate nel suo libro QUADRILOGIA dove ha messo nero su bianco di quanto succedeva in quegli anni, in particolare nel periodo del secondo conflitto mondiale con i partigiani che operavano nella zona e dove le uniche informazioni disponibili venivano dai suo racconti insieme a quelle dei parroci delle parrocchie circostanti.  

Benvoluto dalla gente del paese, quanti di noi ha accompagnato somministrando il Sacramento del Battesimo nei primi giorni di vita, in seguito, da giovinetti, la prima Comunione quindi la Cresima e più avanti, in età matura il Matrimonio e  verso il tramonto all’ultima dimora, nel Camposanto a pochi passi dalla chiesa parrocchiale.

Don Evaristo si sentiva e voleva essere solo sacerdote e pastore a servizio non di se stesso ma della sua gente con cui condivise problemi, paure, difficoltà, aspirazioni, situazioni che amò profondamente come un vero padre. Molti furono le persone che si rivolsero a lui per consigli e suggerimenti anche in settori non di sua stretta competenza.
Don Evaristo aveva una penna facile, scorrevole, arguta, famosi ed esemplari i suoi bollettini così pieni di saggezza umana e di spirito sacerdotale. Frutto del suo estro letterario sono anche i 3 libri da Lui scritti con stile scorrevole che rappresentavano le situazioni reali del paese, dei problemi sociali e pastorali come espressione autentica del suo amore per la gente :
“QUADROLOGIA” “TRACCE DI OMELIE CATECHETICHE” e “IN PREPARAZIONE AL MATRIMONIO”.
Dotato di una piacevolissima voce dal timbro baritonale espressa con il canto dei bei prefazi delle antiche messe in latino, i rimpianti brani gregoriani delle liturgie della settimana santa, le litanie dei santi nelle rogazioni e della Madonna nei fioretti di Maggio. Nei rari momenti di pausa, metteva mano all’organo della parrocchia a cui sapeva trarre delle melodie bellissime. 

 

La Lisetta in chiesa a San Gregorio in mezzo a un gruppo di giovani del paese - anni '60

E’ stato ricordato in occasione del 25° anno dalla sua morte con una messa solenne nella Parrocchia di San Gregorio e in quell’occasione è stato distribuito un DVD con una bella  raccolta di foto che riproponevano i momenti salienti della sua vita, un lavoro meticoloso e impegnativo fatto dai ragazzi dell’azione cattolica del paese ricordandolo  giovane seminarista quando all’epoca portava gli occhiali, il periodo passato nel seminario gregoriano di Belluno nei primi anni trenta, nei primi anni di sacerdozio con Don Antonio de Lotto e il sacrestano Cesare dalla Rosa, il periodo della guerra con le storie dei partigiani che operavano sulla montagna, le prime feste sulla montagna nel 1959 dove per l’occasione aveva scritto anche una canzone, la festa di San Felice con Gino Maorin, l’elezione di nuovi sacerdoti come don Candido e don Fabio, i ragazzi dell’asilo, l’arrivo della prima corrierina con Lucia Manfroi e Giulo Gazzi, la festa della mamma, festa degli alberi con i ragazzi della scuola negli anni ‘60, le visite nei cantieri ai minatori nei vari cantieri sparsi in giro per il mondo,    la sua mitica ‘600’ color cenere e via via con la somministrazione dei vari sacramenti alla comunità, i tanti Battesimi, Comunioni, Cresime, Matrimoni e purtroppo ai numerosi Funerali in quel periodo dovuti alla silicosi che intaccava i polmoni dei poveri minatori nelle miniere dove si lavorava ancora a “secco” senza alcuna precauzione.    

Parocchia di San Gregorio nelle Alpi, Messa domenicale anni '60 - Amabile prima fila, 1a a sn.

Non è molto quanto si dice qui di Don Evaristo. Ma chissà quanti fatti peggiori, quante violazioni della sua persona egli ha dovuto subire piangendo in silenzio le indubbie ferite. Ma, al di là dell’inevitabile storia di sofferenza che ha accompagnato tutti indistintamente coloro che hanno avuto la sventura di vivere gli anni di guerra, è proprio perché lui, il parroco, ha saputo sopportare e nello stesso tempo incoraggiare gli altri a sopportare, che non possiamo non ricordarlo per il suo coraggio, per il suo cuore aperto a tutti e per la sua generosità.
 

Per vedere le foto clicca qui:

 

 

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 © Cassol Luciano tutti i diritti sono riservati