Gesti antichi ritmati secondo cadenze sapienti e accompagnati da note inconfondibili: il secco rintocco del punteruolo del ciabattino sulla tomaia, lo stridore metallico delle lame dell’arrotino, il fresco tintinnio delle gamelle del lattaio, l’allegro scoppiettare delle caldarroste... E siccome spesso la “bottega” era la strada o la piazza, questi suoni erano annunciati e preceduti dal fruscìo di una ruota, dal sibilo di un freno, dal tonfo sordo di un piede e poi dell’altro appoggiati a terra... Perché a chi faceva del proprio lavoro un’occupazione itinerante e non poteva permettersi un’automobile, né tantomeno un furgone, non restava che la bicicletta.